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giovedì 28 aprile 2011

... perchè stanno uccidendo il pensiero


riascoltarla dopo tutto il fracasso del festival, la riscopro e me la gusto strofa per strofa, quanta verità in queste parole... ma perchè in italia i ragazzi non si incazzano e non si ribellano al piattume che ci travolge? ..."e per tutti i ragazzi e le ragazze che difendono un libro, un libro vero,così belli a gridare nelle piazze perché stanno uccidendo il pensiero"

venerdì 8 aprile 2011

giovedì 7 aprile 2011

Syria e il suo SBALZO DI COLORE

Da domani 8 Aprile 2011, in rotazione su tutte le radio, il nuovo singolo della cantante romana Syria dal titolo SBALZO DI COLORE. Il brano anticipa l'arrivo nei negozi, il 3 Maggio, del nuovo disco, intitolato "Scrivere Al Futuro". Dopo la sperimentazione nelle atmosfere indie del 2008, con il disco "Un'altra me" e nell'estate del 2010 la parentesi electropop dell'EP "Vivo Amo Esco" firmato con lo pseudonimo Airys, Syria torna alle sonorità del bel pop italiano. Il nuovo disco è il frutto del sapiente lavoro di Dario Moroldo (degli Amari) e Sergio Maggioni.

per ulteriori info
www.syria.it

martedì 5 aprile 2011

venerdì 1 aprile 2011

Ho sognato troppo l'altra notte. Mauro Ermanno Giovanardi

Quella di Mauro Ermanno Giovanardi è una storia che inizia dalla sua voce. Una voce profonda, calda, baritonale, specchio di passione e intraprendenza, di palpitazioni e dubbi esistenziali. Ti si attaccava addosso e non andava più via. Fu così fin dai tempi della sua prima band, i Carnival of Fools, alla fine degli anni ’80. Lo chiamavano Joe, a quei tempi. “Hai sentito che voce che ha, Joe?”.
Poi vennero i La Crus con loro le canzoni. Sorrette dall’amore per i grandi (da Ciampi a Fossati, da Tenco a Battiato), ma da subito in grado di stare in piedi da sole grazie a un suono che condensava al meglio il pulsare del tempo, folk e lievemente noir, elettronico e minimale. Vennero cinque album, con i La Crus (Cesare Malfatti e Alex Cremonesi), a cavallo tra gli anni ’90 e i cosiddetti “anni zero”, senza dimenticare quel “Crocevia” interamente dedicato a riletture di brani altrui che riportò in classifica “Pensiero stupendo” grazie anche ad un inedito video trio (Joe, Manuel Agnelli degli Afterhours e la divina Patty in persona).
Infine arrivò il suo nome, Mauro Ermanno Giovanardi. E la voglia di ripartire da sé, dai propri sogni e dai propri nuovi e legittimi desideri. Senza lasciarsi alle spalle né la voce né le canzoni, ma soltanto portandole altrove.

HO SOGNATO TROPPO L’ALTRA NOTTE? è un disco la cui splendida semplicità viene da lontano. E’ un album che porta con sé i grandi amori musicali del suo protagonista, e al tempo stesso li mescola e li stempera nel suo viaggio ventennale lungo il crinale della canzone d’autore.
L’idea è semplice: tornare a fare musica in grado di far battere il cuore e il piede, di regalare emozioni e voglia di muoversi, arrangiamenti lussureggianti e cinematografici, di riportare su disco le atmosfere e le idee musicali che hanno fatto grandi Mina e Morricone, programmi tv come “Studio uno” e “Sabato sera”, Sonny & Cher e i Beatles di “Sgt. Pepper’s”. Tornare quindi al cuore degli anni ’60, a quei suoni e a quei mondi musicali creati in totale libertà e costruire su quelle suggestioni delle nuove canzoni, frutto di un lavoro letterario moderno e di un linguaggio attuale. Non canzoni “yè-yè”, quindi, e nemmeno un’operazione nostalgia, ma nuove canzoni d’autore riferite a un background glorioso e filtrato con modernità, quasi ricreando su disco il “sogno” musicale di quegli anni e facendolo atterrare e radicare nell’oggi.
“Io confesso”, il brano che apre l’album e che Mauro Ermanno Giovanardi presenta al Festival di Sanremo col marchio La Crus (ancora una volta insieme solo per questa occasione speciale), è in questo senso una perfetta sintesi estetica dell’album: un arrangiamento denso di riferimenti al Morricone orchestratore, una melodia classica e d’impatto, un testo moderno, audace, perfino spericolato in alcuni passaggi. Ma è tutto l’album a vivere di questa deriva interiore, esistenziale, con storie che si leggono come pagine di un libro e riflettono esperienze di vita, ora cariche di energia, ora più riflessive, mentre la musica non fa altro che sottolineare, con abbondanza di mezzi e colori, il diverso paesaggio sonoro.
Prodotto da uno dei sound designer nostrani più illuminati e rivoluzionari, Roberto Vernetti, e dal batterista/arrangiatore coinvolto nell’humus della nuova scena indie Leziero Rescigno, HO SOGNATO TROPPO L’ALTRA NOTTE? è composto da sette nuovi brani e due cover (“Bang bang” di Sonny & Cher – in doppia versione - e “Se perdo anche te”, adattamento in italiano di “Solitary man”, un brano di Neil Diamond portato al successo nel 1967 da Gianni Morandi), ed allinea un insieme di splendide canzoni, eseguite da musicisti straordinari e impreziosite dal featuring di ospiti illustri: Violante Placido duetta con Mauro nella splendida rilettura in italiano di “Bang bang”, mentre Cecilia “Syria” Cipressi interviene nella cinematica e rigogliosa “La malinconia dopo l’amore”, a conferma di una collaborazione che assomiglia ormai a un vero sodalizio artistico. Il soprano Barbara Vignudelli, invece, regala a “Io confesso” quel “sentimento westernato” che riconduce alla lezione di Ennio Morricone e ai suoi lussureggianti arrangiamenti sixties.
Tra gli altri episodi che compongono l’album almeno altre tre canzoni meritano una menzione particolare: la prima è “Desìo (Il rumore del mondo)”, una ballad degna dei migliori crooner presenti e passati. “Un garofano nero” è forse il momento più spinto, sul fronte evocativo, del disco (merito anche dell’intervento della poetessa Tiziana Cera Rosco), mentre il testo di “Neil Armstrong”, che porta la firma di Alex Cremonesi, vecchio compagno di viaggio nei La Crus, regala l’ennesimo capolavoro di immagini suggestive e rarefatte, con un pieno di senso che sembra sintetizzare al meglio il percorso e il significato di questo lavoro: “Può bastare un passo così piccolo / per lasciare un’orma sulle stelle…”
HO SOGNATO TROPPO L’ALTRA NOTTE? è proprio così: un piccolo passo per Mauro Ermanno Giovanardi, un grande passo per la musica d’autore italiana, che ritrova in questo lavoro una delle sue personalità più rappresentative e originali. Pronta a ripartire da sé.

da mauroermannogiovanardi.it

il NUCLEARE NON CONVIENE !

Correva l'anno 1987 e in Italia si votava per i referendum. In riferimento a quello sul nucleare, mai come oggi le motivazioni riportate nel manifesto dal Partito Radicale, stampato per l'occasione, erano e sono spaventosamente attuali.

Si legge "CONTRO IL NUCLEARE", "non solo per paura, non conviene".

E non conviene per diverse ragioni:

Anzitutto nel nostro bel paese non sono escludibili eventi catastrofici a causa di fattori sismici, l'Italia ha un'attività sismica rilevante.
Non bisogna sottovalutare gli errori umani, il Giappone e il disastro in atto ne sono una drammatica testimonianza.
Nella valutazione del Dipartimento dell'Energia Usa (Energy Outlook 2010) sugli impianti da costruire nei prossimi due decenni,è stato dimostrato che, l'elettricità da nucleare risulta la più cara.
Non ultima la questione delle scorie rimane il più grave e insoluto problema del nucleare. In nessun paese al mondo si è trovato il modo per stoccare le scorie ad alta attività,in particolare plutonio, mentre per quelle a bassa-media attività i cosiddetti depositi geologici si sono rivelati costosi, miliardi di euro dei contribuenti, e sostanzialmente inaffidabili.
Per la presenza di attività sismica nel sottosuolo, gli alti costi di costruzione produzione, e per l'impossibile smaltimento delle scorie IL NUCLEARE IN ITALIA NON CONVIENE !

lunedì 14 marzo 2011

Italiani maturi, meridionali consapevoli.

Per essere italiani maturi, dobbiamo essere anzitutto meridionali consapevoli. Consapevoli della nostra storia, consapevoli di chi siamo e da dove veniamo. Dobbiamo liberare la nostra memoria dal "mito risorgimentale" e, capire, senza censure e senza paure, chi è stato il popolo meridionale, come era organizzato il suo Stato,quali erano i suoi primati e le sue risorse. A 150 anni dal Regno delle Due Sicilie e a 150 anni di unità d'Italia, chiediamoci cosa è stata l'invasione di Garibaldi in Sicilia, senza dichiarazione di guerra, chiediamoci che fine ha fatto il denaro del Banco di Napoli, il più ricco degli stati pre-unitari, chiediamoci perchè l'emigrazione del popolo del sud è iniziata quando l'Italia è nata e non prima, chiediamoci cosa è stato il brigantaggio e la violenza del generale Cialdini,chiediamoci cosa è stato il "Piemontesismo". Tante sono le domande che ci dobbiamo porre, e per fare questo dobbiamo rileggere con attenzione intere pagine di storia, e non dobbiamo avere paura di capire quali sono stati anche i soprusi e le violenze contro il popolo del Sud! La mia riflessione nasce non dalla voglia di guardare al passato, anzi, nasce dal presente, o meglio dal presente della Puglia di Nichi Vendola. La valorizzazione di un territorio inizia quando le sue popolazioni prendono coscienza della sua storia. Se non conosciamo CHI SIAMO, non possiamo investire sulla nostra terra. Nichi Vendola, grazie all'investimento sulla cultura e sul cinema, in un momento che al contrario il governo di Roma taglia i fondi a questi settori, ha fatto scoprire agli italiani e anche all'estero le bellezze e la straordinarietà delle risorse dei territori pugliesi; ha fatto conoscere la Puglia, le ha dato una identità , le ha dato "un'anima".L’investimento che è stato fatto in Puglia, deve essere un modello, lo dobbiamo estendere a tutto il sud, per fare del sud una terra di accoglienza, di confronto. Una terra che da sempre ha accolto viandanti, pellegrini, popoli lontani, uomini di cultura. Ricordiamo cosa era e quanto era importante Il Grand Tour per tutto il sei-settecento. Essere consapevoli di chi siamo, ci porta ad amare il nostro territorio, a mobilitarci per migliorarlo e per difenderlo nelle sedi politiche nazionali, europee ed internazionali.Non aspettiamo l'aiuto dall'esterno, basta a prostarci ai poteri romani con il cappello in mano,i poteri romani che dimenticano presto le promesse elettorali. Consapevoli della nostra storia, partendo da essa sviluppiamo le nostre potenzialità. Per festeggiare questi 150 anni,non serve retorica, serve consapevolezza! E' questo il mio invito a tutti i meridionali.
Di cuore faccio i miei più cari auguri all’Italia e al mio amato Sud!

lunedì 14 febbraio 2011

a Bari a manifestare !

... aspettando gli scatti dal telefonino della Vale e scrivendo a Lillo...

"Ieri mattina che bella manifestazione a Bari, ci dovevi essere. E le donne (anche ex femministe) fortunatamente vedendo me e gli altri uomini presenti non ci hanno gridato "non c'è nulla di più tristo del maschio femministo" buon per noi!
abbraccio




la foto è presa dalla pagina F.B. di Sabrina DiGiacomo

lunedì 7 febbraio 2011

...

"ripenso il tuo sorriso
ed è per me un'acqua limpida"

lunedì 31 gennaio 2011

nasce il POLO PER L'ITALIA

















Futuro e Libertà, Udc, Alleanza per l'Italia,Movimento per le autonomie, Partito Liberale Italiano, Liberal Democratici,Repubblicani Europei e Verso Nord sono i partiti che hanno dato vita al NUOVO POLO PER L'ITALIA, che ha come maggiori esponenti politici Fini, Casini,Rutelli e il governatore della Regione Siciliana Lombardo. Trà i leader dei partiti minori che compongono il nuovo polo Stefano Deluca per il Pli, Daniela melchiorre per i LD, Luciana Sbarbati per il MRE e Massimo Cacciari per VN.

lunedì 17 gennaio 2011

e con Checco Zalone, CAPURSO è leggenda ! :-)




Capurso, ma dove si trova, ma chi ci abita, ma perchè parlarne... Su Wikipedia si legge: "Capurso è un comune italiano di 15.262 abitanti della provincia di Bari, in Puglia. Situato circa 10 km a sud-est del capoluogo, la cittadina è nota principalmente per il culto della Madonna del Pozzo". Bè Capurso è il mio paese,forse è la prima volta che ne scrivo qui sul blog, ma soprattutto è il paese del comico più importante del momento. E grazie a Luca Pasquale Medici alias CHECCO ZALONE,che su Sky Cinema presenta il suo nuovo film "Ma che bella giornata", Capurso varca i confini regionali e diventa leggenda grazie al racconto colorato del comico,dei suoi amici, dei genitori e dei tanti "personaggi" che abitano e animano il tranquillo paese del sudest barese.Non tutti sanno che proprio a Capurso Luca sperimentava da piccolissimo le prime imitazioni, nel video la zia Rachele racconta dell'imitazione fatta durante la festa della prima comunione al parroco Don Franco Ardito , e sempre a Capurso Luca dava vita con altri ragazzi del posto al gruppo musicale "I due di Picche" che a detta di Alessandro e Rocco, amici di infanzia, i brani anticipavano l'irriverenza che oggi caratterizza le canzoni di Zalone. Dalla Puglia con furore! Luca non manca di citare con ironia ma anche con orgoglio il suo borgo natio, durante gli spettacoli i riferimenti alla Madonna del Pozzo sono un cult, e ora anche la stampa e e le tv incominciano ad interessarsi al piccolo centro alle porte di Bari. L'amore per la musica, il suo grande talento comico e con l'ultimo film il grande successo di pubblico (ha superato di gran lunga ai botteghini Avatar) fanno di Luca Medici il capursese e il personaggio cinematografico-televisivo più amato dal pubblico italiano! Una cosa è certa, se Checco leggesse questo post mi direbbe con tanta nonchalance "Bema ma vai a caXXare"... onoratissimo !

lunedì 13 dicembre 2010

Emma Bonino, sfiducia a Berlusconi e al regime partitocratico



Il passaggio che più ho apprezzato nell'intervento al Senato con il quale Emma Bonino ha sfiduciato il governo Berlusconi è stato quando ha ribadito che i Radicali hanno cercato il dialogo sia con Il Patito Democratico e con Bersani, sia con il Popolo della Libertà alla luce del sole, senza nascondere nulla a nessuno anzi informando gli elettori delle trattative in atto.
La sfiducia dei Radicali però precisa la Bonino non è solo verso Berlusconi ed il suo governo, ma è soprattuto verso il REGIME PARTITOCRATICO, che da destra a sinistra vede la casta politica arroccata a difendere solo i propri privilegi.
Ancora una volta i Radicali con il loro battersi per la trasparenza a garanzia del diritto dei cittadini di essere informati danno una grande lezione di democrazia.

martedì 30 novembre 2010

No, Presidente: non sono complotti, e non sono fatti “privati”

E’ un “complotto”, dunque. Non si capisce bene ordito da chi, ma è un “complotto”. Contro l’Italia. Lo dice Silvio Berlusconi, lo dice Franco Frattini, lo dicono in tanti… Chi si schiera contro Berlusconi è un “traditore”, un “nemico dell’Italia”, votato alla rovina del paese. C’è chi parla di “ossessione” del presidente del Consiglio; altri liquidano la cosa con una scrollata di spalle, come se si trattasse di una barzelletta raccontata male, una “mattana”. Sbagliano. Si tratta piuttosto di una “cultura” politica. Berlusconi quello che dice, fa (o almeno ci prova). Ritiene davvero di essere sopra tutti e tutto, che il suo potere non debba essere bilanciato da altri poteri, che il suo sia il bene di tutti. Quando ha detto di essere “l’unto del Signore”, molti hanno sorriso con sufficienza. Lui parlava e parla seriamente, ne è realmente convinto.

Wikileaks: è vero che i file rilasciati domenica scorsa sembrano non contenere particolari rivelazioni (ma la vicenda delle navi italiane all’Iran nonostante le pressioni degli Stati Uniti per non consegnarle meriterebbe qualche approfondimento); il quadro che emerge dalle relazioni diplomatiche, anche se non “rivela”, è comunque avvilente; ed è prova di arrogante delirio di onnipotenza, liquidare la cosa nel modo in cui l’ha fatto Berlusconi a Tripoli. Si tratti di report di funzionari non di quarto, ma di quarantesimo, o di quattrocentesimo grado, il fatto è che quei report sono finiti sul tavolo dell’amministrazione statunitense; raccontano degli ambigui e discutibilissimi rapporti con Vladimir Putin e con Muhammar Gheddafi; ed è in quel modo che l’amministrazione americana vede e giudica chi (s)governa il nostro paese.

Allora, per l’ennesima volta per quel che ci riguarda, è opportuno cercare di mettere dei doverosi puntini sulle “i”.

Il primo “puntino” è questo: “Un uomo politico risponde in pubblico dei suoi comportamenti, anche di quelli “privati”. Lo ha detto, pensate, una delle figlie di Berlusconi, Barbara. Meglio non si sarebbe potuto dire; solo una postilla: a maggior ragione bisogna risponderne, se l’uomo politico in questione ricopre un incarico istituzionale, e se i suoi comportamenti “privati” imbarazzano l’istituzione e il paese: che diventa un paese ridicolo proprio a causa dei comportamenti “privati” imbarazzanti dell’uomo politico. Non è “moralismo”; è semplicemente che anche noi, cittadini italiani, abbiamo il diritto di essere rappresentati da governanti che sanno il significato della parola decoro; abbiamo il dovere di non essere identificati con chi ha fatto della sguaiataggine il suo programma e il suo stile di vita.

Il secondo “puntino” è che non sono, come spesso si dice, comportamenti “privati” le storie di Noemi Letizia, di Ruby la finta nipotina di Mubarak, le feste in Sardegna e nelle altre tenute, la lettera di Veronica Berlusconi che racconta di come il marito sia un uomo malato che perde la testa per le minorenni, e raccomanda gli amici che possono, di curarlo. Non è un comportamento “privato” la letterale scomparsa del presidente del Consiglio in una dacia russa, per due, tre, quattro giorni, non si sa a che fare, con chi, e perché.

Porta lontano, Wikileaks… Ripropone la necessità di sapere, di conoscere e far conoscere e sapere la vera natura dei rapporti con il “caro amico Vladimir”; e arriviamo qui al terzo “puntino”. Quei documenti non possono essere liquidati, come cerca di fare Berlusconi, come i cattivi rapporti di un pigro funzionario di quart’ordine, scopiazzato dalle cronache dei “giornali di sinistra”. Dobbiamo finalmente sapere, conoscere e far conoscere che tipo di rapporti ci legano, e legano Berlusconi, con Putin; che tipo di rapporti ci legano, e legano Berlusconi, con Gheddafi.

Il quarto “puntino” riguarda il Partito Democratico. Fino a quando? Fino a quando questa quantomeno colposa inerzia, questa stupefacente incapacità di comprendere i fenomeni, di coglierne l’essenza, e di assumere conseguenti comportamenti? Da mesi, da anni, inascoltati, i radicali forniscono analisi puntuali, raccontano fatti precisi, denunciano situazioni, comportamenti, nomi e cognomi... Perché non si presta mai – mai! – attenzione a quello che dicono? Comincia a pesare questa “condanna” a essere Cassandre inascoltate.

FONTE: NOTIZIE RADICALI